Agenzia di pubblicità e comunicazione. Editore giornali e free press: Comunicato Stampa
  • 06 ott agenzia di pubblicità e comunicazione. Editore giornali e free press
    20:25 - 06 ott 2013 Piemonte http://www.dialessandria.it/news-scheda.php?id=11461

    Casale Monferrato non dimentica i suoi morti

    -   Alla vigilia della prima udienza del processo d'appello sul caso Eternit, Casale Monferrato e i familiari delle vittime dell'amianto lanciano un appello per tornare in piazza e tenere l'attenzione puntata sulla vicenda. L'associazione Voci della memoria, un collaborazione con Afeva, Cisl, Cigl e Uil, ha organizzato per questo pomeriggio, a partire dalle ore 17, una fiaccolata lungo le vie del centro cittadino, ' per svegliare chi si è assopito pensando che tanto mica toccherà a me, per Resistere e Combattere, cosa chela Casale Degnanon ha mai rinunciato a fare.' Domani inoltre, è stato organizzato un pullman per Torino per essere presenti fuori dal Tribunale e chiedere giustizia, affinchè Stephan Schmidley e Louis De Cartier possano scontare la pena alla quale sono stati condannati per disastro ambientale doloso permanente e rimozione di cautele.   Ecco l'appello pubblicato sul sito vocidellamemoria.org che invita tutti i cittadini casalesi a partecipare: 'A Casale Monferrato, nel 2013, non si muore d’amianto solo per le maledette fibre che hanno infestato la nostra città. A Casale Monferrato, nel 2013 si muore d’amianto quando non viene fatta rispettare una sentenza di un Tribunale della Repubblica che un anno fa ha condannato Jean Louis de Cartier e Stephan Schmidheiny, proprietari della Eternit, a 16 anni di reclusione per disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche, si muore d’amianto perché lo Stato dopo aver promesso risorse per la bonifica non le fa arrivare, si muore d’amianto perché non vengono fatti passi avanti sostanziali nel Centro Regionale che dovrebbe coordinare la ricerca per le cure del mal d’amianto, si muore d’amianto ogni qualvolta si denigra la lotta degli attivisti che da più di 30 anni si battono senza sosta, si muore d’amianto perché 60 nuovi casi di mesotelioma pleurico all’anno, in una città di 35.000 anime, sono vissuti come un qualcosa di ineluttabile, si muore d’amianto quando vengono dimenticate le sin qui 1.800 vittime, si muore d’amianto quando viene isolato, delegittimato e denigrato chi si impegna fattivamente perché non vuole rassegnarsi a questo stato di cose.'
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