Viva la Pasta! World Pasta Day 2013

Food Flag Italy

Il 25 ottobre di ogni anno, si festeggia l’alimento principe della dieta mediterranea, la pasta, ambasciatrice nel mondo dei prodotti tipici del Belpaese! L’edizione 2013 festeggerà la pasta nella location di Istambul, in Turchia.

Il consumo di pasta è in aumento in tutto il mondo (l’export italiano nei primi sei mesi dell’anno è aumentato del 7%), e questo a dispetto del falso luogo comune che non sia un alimento particolarmente dietetico. Tutti i nutrizionisti, invece, spiegano che la pasta apporta carboidrati complessi che forniscono energia a rilascio più lento, ha basso indice glicemico, è una buona fonte di proteine, è povera di grassi e ha circa 360 calorie per etto, e poi, cosa oggi non da poco, è a buon mercato.

Forse non tutti sanno che, la prima testimonianza scritta relativa a questo antichissimo alimento, parla della produzione di pasta in Sicilia! D’altra parte, già nell’Impero Romano, la Sicilia era detta “il granaio d’Italia”. Ne “Il diletto per chi desidera girare il mondo“, pubblicato nel 1154, il geografo di Ruggero II di Sicilia, Al-Idrisi, descrive un piccolo centro a 30 km da Palermo, Trabia: una zona con molti mulini, dove si fabbricava una pasta a forma di fili chiamata itrya (dall’arabo itryah, “focaccia tagliata a strisce”), che veniva prodotta e poi spedita con le navi in grande quantità per tutto il Mediterraneo, sia musulmano che cristiano, dando origine a un attivissimo e florido commercio.

La pasta siciliana, come il resto della cucina isolana, vanta colori e forme uniche, che vanno dai ricchissimi timballi, alle ricette più popolari, preparate con sughi, pesti e condimenti siciliani, a base di materie prime semplici, ma sempre estremamente gustose.

Pasta con le sarde

Tra le ricette più antiche, si ricorda la “pasta con le sarde“, in diverse varianti a seconda della zona, con sarde, finocchietto selvatico, pinoli, uva sultanina e pomodoro. Come non citare gli “spaghetti alla Norma”, omaggio di Catania al compositore Vincenzo Bellini e alla sua eroina? Qui ingredienti semplici come il pomodoro, la ricotta salata, le melanzane e il basilico si fondono per dare vita ad un piatto tra i più gustosi e rinomati. La “pasta ncaciata” è una pasta al forno tipica di ferragosto, che si prepara con verdure, salame o salsiccia e formaggio. Il giovedì grasso, invece, si prepara la tradizionale pasta ai cinque buchi con il sugo di carnevale, a base di manzo, maiale, cotenna, patate e salsa di pomodoro.

Maccheroni cinque buchi e Busiate trapanesi

Al contrario, la sobrietà della quaresima porta in tavola piatti come la “pasta ca muddica”, condita con mollica di pane abbrustolito, pinoli, uvetta, acciughe e finocchietto selvatico. Si potrebbe continuare ancora con la pasta al nero di seppie, quella al pesto di pistacchio, le busiate (maccheroni fatti in casa, attorcigliati con un ramo di buso) al pesto trapanese o al tonno, gli involtini di melanzane, i maccheroni di pasta fresca (fatti in casa, avvolgendoli attorno ad un ferro da maglia) con il sugo, gli anellini di pasta al forno alla palermitana… Decine di ricchissime ricette prelibate!

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___ENG___

Every October 25, we celebrate the main aliment of the Mediterranean diet, pasta, ambasssadress in the world of the Italian food! The 2013 edition will celebrate pasta in Istanbul, Turkey.

Pasta consumption is increasing all over the world (Italian exports in the first six months of the year increased by 7 %) , and this in spite of the false myth that pasta is not a particularly dietic food. All nutritionists, instead, explain that pasta gives complex carbohydrates that provide slower release energy, it has low glycemic index, it is a good source of protein, it is low in fat and it has about 360 calories per ounce, and then it is cheap.

Pasta al pistacchio

Perhaps not everyone knows that the first written testimony related to this ancient food, talks about the production of pasta in Sicily! In fact, in the Roman Empire Sicily was known as the “granary of Italy”. In “The delight for those who want to travel the world“, published in 1154, the geographer of Ruggero II of Sicily, Al- Idrisi, describes a small town 30 kilometers far from Palermo, Trabia: an area with many mills, where it was produced at a wires shaped pasta called itrya (from the arab word itryah, “focaccia cut into strips”), which was produced and then sent in large quantities with ships throughout the Mediterranean, both Muslim and Christian, giving rise to a very active and profitable trade.

The Sicilian pasta, like the rest of the cuisine of the island, boasts unique shapes and colors, ranging from the rich timbales to the most popular recipes, prepared with sauces, condiments and pests, based on simple raw materials, but still very tasty. Among the oldest recipes, note the “pasta with sardines“, in different variations depending on the location, made up with sardines, wild fennel, pine nuts, raisins and tomato.

Pasta alla Norma

How not to mention the “spaghetti alla Norma “, a tribute of Catania to the composer Vincenzo Bellini and his heroine? Here simple ingredients such as tomato, ricotta cheese, aubergines and basil come together to give life to a plate very tasty and popular. The “pasta ncaciata” is a baked pasta usually eaten in summer, prepared with vegetables, salami or sausage and cheese. The Shrove Thursday, however, Sicilians prepare the traditional “five holes pasta with carnival sauce”, with beef, pork, pork rind, potatoes and tomato sauce. On the contrary, the sobriety of Lent brings to the table dishes like the “pasta cca muddica”, topped with toasted bread crumbs, pine nuts, raisins, anchovies and wild fennel. You could go with the pasta with cuttlefish, pasta with pistachio pesto, busiate (homemade macaroni, twisted with a branch of Buso) with Trapanese pesto or tuna, rolls of aubergines, fresh macaroni (homemade pasta, made wrapping macaroni around a knitting needle) with the sauce, the Palermo baked pasta rings… Tens of rich delicious recipes!

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