AUTOEFFICACIA E OBIETTIVI SMART.

“Il concetto di “senso di autoefficacia” si riferisce alla convinzione nelle proprie capacità di organizzare e gestire adeguatamente le situazioni che incontreremo in modo da raggiungere i risultati prefissati” (Albert Bandura, Il senso di autoefficacia, 1996).
Albert Bandura ne parlò per la prima volta nel 1977 sulla rivista scientifica Psychological Review.

Per Bandura ci sono 4 fonti principali
da cui formiamo convinzioni sulle nostra efficacia.
La prima fonte riguarda le esperienze di gestione efficace.
Se siamo riusciti con successo negli obiettivi che ci siamo posti
otteniamo conferma di efficacia grazie ai risultati raggiunti.

Per aumentare la probabilità di raggiungere i nostri obiettivi,
e quindi collezionare esperienze di gestione efficace
è fondamentale formulare anche gli obiettivi in maniera efficace.

Un modello utile per formulare gli obiettivi fu indicato dall’acronimo
dell’esperto di management Peter Drucker, la sigla S.M.A.R.T.
Gli obiettivi secondo tale modello devono essere Specifici, Misurabili,
Attuabili, Rilevanti e Tempificati.

La misurabilità rende controllabile il risultato.
L’attuabilità si riferisce a obiettivi realistici, sfidanti ma non troppo,
altrimenti provocherebbero ansia eccessiva e sarebbero ad alto
rischio di insuccesso.

La rilevanza riguarda l’attinenza ai nostri valori
e al ruolo entro cui si collocano.
Da alcuni studi è emerso che la procrastinazione può derivare
dal grado di astrazione di un compito, cioè dal fatto che sia
espresso in modo astratto, vago, non concreto.
Il primo termine, “Specifico” appare un rimedio per l’astrazione.

E ora prova tu su un foglio di carta a formulare qualche obiettivo in modo
S.M.A.R.T.
Se ti va condividine un esempio nei commenti.